ANCORA NON CI CONOSCETE?
GOUZE
Il nome
Da dove viene il nostro nome? Da Olympe de Gouges!
Olympe de Gouges, pseudonimo di Marie Gouze è stata una drammaturga, scrittrice e attivista che visse durante la rivoluzione francese. Nella sua vita ha spesso subito pregiudizi: si diceva, per esempio, che non sapesse scrivere e qualcun altro scrivesse per lei. Dopo la sua esecuzione sarà ricordata soprattutto come una prostituta. Bisognerà attendere la fine della Seconda Guerra Mondiale perché Marie-Olympe de Gouges esca da questa narrazione. Fu studiata per la sua originalità, la sua indipendenza di spirito, i suoi scritti coraggiosi e la grande generosità. La sua onestà intellettuale ne fa una delle più belle figure della fine del Settecento.

GOUZE
Il LOGO
Cosa rappresenta il logo GOUZE?
È il simbolo alchemico dell’oro, sostanza considerata incorruttibile e vicina alla perfezione.
Allo stesso tempo, il cerchio è il simbolo per eccellenza della donna, di unione e completezza.
E tu, cosa vedi nel logo GOUZE?
CHI SONO LE GOUZE
Come è nata l’idea di GOUZE?
Ci siamo ritrovate ad un convegno organizzato dal nostro comune, che prevedeva un’ampia partecipazione dei giovani del territorio. Purtroppo così non è stato: c’eravamo solo noi e pochissime altre persone di generazioni diverse.
Ovviamente, tutto questo ci ha fatto riflettere su alcune criticità, che abbiamo approfondito nel nostro primo – ma ufficioso – incontro al termine del convegno. Grazie a questo primo confronto:
- abbiamo riscontrato e apprezzato le nostre differenze e similitudini;
- abbiamo constatato che, tra i giovani invitati al convegno, le uniche ad aver presenziato e partecipato attivamente alla discussione siamo state noi;
- abbiamo confrontato visioni diverse del nostro territorio;
- abbiamo deciso di unirci e di creare qualcosa insieme!

Valeria
Valeria Campanaro
Insegnante specializzata per le attività di sostegno didattico, laureata in filologia moderna e studente in scienze della formazione primaria. Ama la lettura, gli albi illustrati e gli approfondimenti su scuola, pedagogia, inclusione, femminismo.
Valeria ama il verde e patate al forno, è un leone, adora la musica anni 50 e Enjoy the silence dei Depeche mode… ah le piacciono i gatti!
I’m not crazy, I’ve just been in a very bad mood for 40 years
Chiara S
Chiara Francesca Storti
Consulente Web Marketing e Google Partner, si diletta nel gestire la presenza online di aziende, imprenditori, persone e personaggi. Fa consulenza e formazione e presenzia su palchi di molti eventi e convegni nazionali e internazionali.
Chiara S ama l’azzurro e il sushi, è un sagittario, adora la musica lirica e metal e una sua canzone preferita è Sweet Dreams di Marylin Manson… non ditelo in giro ma le piacciono gli unicorni!
Cappellaio Matto “Sono diventato matto?”
Alice “Temo di sì, sei assolutamente svitato. Ma ti rivelerò un segreto: tutti i migliori sono matti.”


Gaia
Gaia Povolo
La nipote di tutte le streghe che non sono riusciti a bruciare. Appassionata di letteratura ed arte e laureata in filosofia con una predilezione verso l’estetica. Ama il tè delle 5 il rispetto dei diritti umani fondamentali, e tutto ciò che è dark/gotico.
Gaia ama il nero e l’humus di ceci, lei è un leone che adora la musica new wave anni 80. Una sua canzone preferita è Life on Mars di David Bowie e le piacciono i gattini (gattini forever)!
I don’t want realism, I want magic
Chiara P
Chiara Pianalto
Dottoressa in culture e tecniche della moda e in storia dell’arte, si occupa di progettazione culturale. Nel 2022 si è occupata della mostra Recoaro 1900 l’arte racconta un marchio, realizzata per il Comune di Recoaro Terme e la multinazionale Refresco. Dal 2023 si sta occupando di un nuovo progetto di ricerca che confluirà in una mostra e in un libro.
Chiara P ama il verde e la parmigiana, è un cancro e adora la musica pop. Una delle sue canzoni preferite è Wonderwall degli Oasis. I suoi animali preferiti sono due: gatti e cavalli.
La speranza non ti tiene a galla, impara a nuotare contro corrente, non a seguirla

GOUZE si pronuncia /gōōs/
…si, proprio come OCA in inglese
“Le donne non sono capaci di un interesse puramente oggettivo […]il loro interesse per qualcos’altro è sempre e soltanto un interesse simulato, un mero stratagemma, vale a dire esso si riduce a civetteria e scimmiottatura… Basta osservare la direzione e la qualità della loro attenzione al concerto, all’opera e a teatro; per esempio, vedere la disinvoltura infantile con la quale continuano le loro chiacchiere durante le parti più belle dei massimi capolavori.” A. Schopenhauer, L’arte di trattare le donne.
